Ampliamento della Galleria nazionale d'arte moderna, Roma - 1965

Collocazione: Roma, Valle Giulia
Collaborazione: R. De Stefano, L. Di Fraia, G. Savastano

Il progetto definisce un'articolazione di spazi diversi e variamente articolati, sia chiusi che aperti, coperti e scoperti, dove gli oggetti esposti sono visti da angolazioni e distanze diverse con qualità e quantità di luce adatta ad illustrarne i caratteri plastici e cromatici. L'obiettivo di esaltare il contenuto espositivo impegna la semplificazione delle forme architettoniche in maniera da affidare all'opera d'arte figurativa il significato spaziale prevalente sulla scatola edilizia. La scelta del modulo è conseguenza soprattutto dell'alternarsi degli spazi coperti e scoperti inseriti tra le zone verdi del terreno disponibile. L'auditorium è studiato acusticamente per conferenze come per sale da concerto: è un luogo unitario senza collegamenti apparenti con gli altri ambienti per mantenere una propria autonomia. I locali per mostre permanenti e temporanee, costituiti da due corpi paralleli, realizzati su due quote, sono stati curati in considerazione in primo luogo del rapporto della luce naturale ed artificiale con le opere da rappresentare, determinando così un ambiente omogeneamente illuminato.